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La Chiesa Cristiana Evangelica Battista

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LA CHIESA CRISTIANA EVANGELICA BATTISTA DI MIGLIONICO

CENTO ANNI DI TESTIMONIANZA EVANGELICA NELLA BASILICATA

Note storiche a cura di Martin Ibarra e Elizabeth Green.


1. Origini e Consolidamento 1890-1922

La nascita di questa chiesa segue linee abbastanza comuni ad altri gruppi di evangelici sorti in maniera quasi spontanea in quel tempo. Sorse ad opera di un prete, Carlo Laterza, che divenuto evangelico, non sappiamo come, cominciò un lavoro di evange­lizzazione nella città intorno agli ultimi anni del 1880. Per diversi anni organizzò il piccolo gruppo tenendo degli incontri nelle diverse dimore che il caso affidava. Tra i convertiti ci fu un sergente maggiore dell'esercito Carlo Piccinni, il quale scrisse all'Opera Battista la sua intenzione di costituire una chiesa battista proponendosi come evangelista e conduttore del gruppo nel 1890. Sembra che il suo contatto con l'Opera Battista fu attraverso il pastore Volpi di Bari. L'Opera accettò Piccinni come evangelista a Miglionico. Proseguì il lavoro di Laterza radunando attorno a sé un gruppo di una trentina di persone. Nel mese di maggio del 1891 il missionario Taylor incontrò Piccinni a Miglionico. Raccontò questo incontro in una corrispon­denza al «Testimonio» del giugno successivo:

«Alla stazione ferroviaria di Ferrandina, un poco a nord di Metaponto, mi incontrò il mio amico e fratello, il sig. Carlo Piccinni, il quale insieme alcuni membri della sua congregazione mi accolse affettuosamente e mi accompagnò fino a Miglionico. Dopo aver attraversato a guado il fiume Basento, la nostra strada ci condusse in mezzo a colli che si potrebbero quasi dire montagne. Il paese era bello. L'abbondanza dei fiori incantava l'occhio, ed il mio asino aveva il passo così regolare che la passeggiata di due ore, sebbene intrapresa dopo un viaggio di nove ore in ferrovia, appena mi stancò e fu, certamente piacevole. Era la sera di sabato e tosto la scuola serale si radunò nel locale, in numero di circa quaranta tra fanciulli e giovani d'ambo i sessi, e fu diretta con molta grazia e tatto dal sig. Piccinni, e posso dire che non ho mai veduto una scuola ordinata meglio.

«Domenica abbiamo avuto una bellissima radunanza, e dopo il mio sermone quasi tutti i presenti vennero a stringermi la mano e a dirmi qualche parola graziosa. Per le vie eravamo salutati da tutti cortesemente e da molti con cordialità, e le persone più distinte del paese ci accolsero con buon garbo. E questo fu malgrado il fatto che i preti avessero aizzato il popolo al grido: «abbasso i protestanti!», ed è inerito della condotta savia e prudente del sig. Piccinni... Circa una ventina di persone hanno domandato il battesimo ma sembrava meglio, trattandosi di porre le fondamenta di una chiesa novella, di procedere cautamente e di lasciare che il tempo (vera pietra di paragone per i cuori umani) dimostri quali siano, non dirò i sinceri, ma i profondamente ed interamente convinti nell'accettare il Vangelo. Che di tali vi siano molti e colla divina benedizione molti altri ve ne saranno, io non posso dubitare, anzi io spero che codesta città, posta sopra un monte, possa diventare un centro di luce ai numerosi paesi e villaggi intorno, che stanno come corone sulle vette torreggianti o giacciono in seno delle valli ubertose. Il campo è più interessante e da maggiori speranze perché in genere il popolo è proprietario delle terre e così non dipende da padroni clericali».

Il Taylor si mostra cauto nei confronti del gruppo. Altri gruppi sorti un po' ovunque nel Meridione, erano stati stroncati dalle operazioni di boicottaggio e isolamento condotte dai cleri­cali, che obbligavano all'emigrazione del gruppo di evangelici nascente: Grottole, Irsina, Ferrandina, fra quelli che abbiamo studiato più da vicino nella provincia di Matera. La stessa comunità di Altamura vide l'emigrazione del 50% dei suoi compo­nenti negli USA, quasi tutti gli uomini, fra il 1892 e il 1900. Il gruppo in formazione di Miglionico, composto in una buona parte da contadini proprietari delle loro terre è un'eccezione nell'ambiente. Questo dato faceva sperare una tenuta del gruppo di fronte alle azioni di boicottaggio che sarebbero state intra­prese contro di loro. In una memoria legale del maggio 1894, citata da Palminota nel suo articolo Memoria storica della Chiesa di Migiionico, si accenna a come Piccinni fosse sorto a promuovere ed organizzare quella chiesa:

«II giovane Piccinni, nativo di Miglionico, vi aveva iniziato il suo ministero da pochi anni, appena reduce dal servizio militare, e in accordo con la Missione Battista Americana della Convenzione del Sud. Un altro accenno, sempre un po' vago, ce lo da il pastore Liutprando Saccomani. Egli, riferendo­si alle origini della comunità di Miglionico, in alcuni appunti del 1947 scriveva testualmente: "la chiesa fu fondata forse nel 1885 dal defunto pasto­re Carlo Piccinni"; d'altra parte il dott. Wittinghill, in una nota delle Chiese Battiste d'Italia scritta di suo pugno nel 1908, ne aveva indicato quale data di inizio il 1890... Gli inizi vanno compresi tra il 1885 e il 1890.»

Il mese di giugno del 1892 si celebrarono diciotto battesimi nel fiume Bradano. La scuola domenicale era composta da 60 bambi­ni. Il Piccinni tentava di organizzare in altri paesi della zona dei gruppi di credenti. Ad aprile aveva visitato la comunità nascente il missionario J.H.Eager dando notizia al Testimonio:

«Nella seconda metà del mese di Aprile intesi gran piacere nel trovarmi in Miglionico, dove mi trattenni otto giorni, predicando tutte le sere. Mi sembra che le fatiche del nostro fratello Piccinni siano state benedette dal Signore. Un buon principio è stato fatto, e le speranze per l'avvenire sono incoraggianti. Nella scuola serale vi sono una sessantina di fanciulli, e le conferenze sono sempre frequentate. Sono state battezzate 18 persone, e cinque o sei desiderano di battezzarsi quanto prima. Altre ancora frequentano le conferenze e studiano l'Evangelo con piacere».

In altri paesi cominciavano a sorgere dei piccoli gruppi: Matera, Grottole, Pomarico, Ferrandina, Bernalda e forse Cersosimo.

«Egli ha sposato ultimamente - prosegue la corrispondenza del Eager - una signorina della chiesa condotta dal fratello Petocchi in Firenze, la quale speriamo gli sarà di grande aiuto nell'opera difficile ed importante che avrà da fare nella Basilicata. Questa è la speranza e la preghiera di chi scrive e di molti altri suoi amici.»

Nel 1893 la piccola comunità contava 20 membri e si progettava la costruzione di un tempio. Un terreno ed uno stabile comprendente due abitazioni nella strada del Purgatorio furono comperati dal Taylor il 9.4.1893 al prezzo di 2.400 £ . La costruzione del tempio fu ostacolata con diversi cavilli dall'arciprete della città, De Ruggieri, che aveva acquistato i

sottani dello stabile a questo scopo. La causa da lui tentata per impedire la costruzione del tempio fu vinta dall'Opera e il 21 ottobre 1894 avvenne l'inaugurazione del tempio descritta cosi da un corrispondente al Testimonio:

«Domenica 21 ottobre veniva inaugurato da quella giovanissima chiesa il nuovo locale edificato mediante le generose offerte dei nostri fratelli ameri­cani e le volonterose contribuzioni dei membri della chiesa stessa. La sala è piacevole e soddisfacente per la sua lindezza, terno, adorna di numerose decorazioni a fresco tutta quanta un vero gioiello. Erano presenti, Presidente dell'Unione Battista Italiana, Dr. G.B. Taylor, venuto da Roma, e il suo collega Dr. J.H. Eager, venuto da Firenze. V'erano pure colà alcuni fratelli di Gravina, accorsi per manifestare la loro solidarietà ed il loro affetto cristiano ai fratelli di Miglionico... Tutto sembra darci cagione di sperare che buoni risultati coroneranno gli sforzi della nostra missione in quel paese.»

Nel 1895 il Piccinni intraprese un'iniziativa insolita: costituì una "cucina economica" nel paese, ben accetta nell'am­biente e che portò buoni frutti, in mezzo a molte difficoltà dovute all'ostilità dell'intorno. Questo gruppo minoritario a Miglionico sorse in mezzo ad una profonda avversione da parte dei loro concittadini cattolici, mentre erano visti con simpatia dai liberali e dagli anticlericali, ambiente di provenienza del Piccinni. L'ostilità si tradusse in azioni concrete di persecu­zione o di intolleranza da parte del clero più integralista come il De Ruggieri. Era normale in quel tempo osteggiare le chiese evangeliche nascenti con delle azioni tese ad esempio al boicot­taggio e all'isolamento sociale, politico ed economico dei "protestanti". Questa ostilità provocò come reazione una serie di polemiche anticlericali da parte del gruppo. Il clima che si creò in città fu di polemica senza che questo si traducesse in azioni concrete di violenza.

Come si inseriva questo gruppo nascente nella realtà di Miglionico? La reazione dell'ambiente cattolico era di insoffe­renza e aperta ostilità. Mentre il gruppo rimase nella quasi clandestinità alcuni sacerdoti cercarono con una certa discrezio­ne di limitare gli sforzi evangelistici del Piccinni. Tuttavia la maggioranza del gruppo, essendo agricoltori proprietari delle terre che lavoravano, riuscirono a resistere ai tentativi volti al loro isolamento sociale. Si cercò comunque di isolarli vietan­do ai cattolici di avere dei contatti sociali con gli "eretici protestanti".

La reazione degli ambienti liberali e anticlericali di Miglionico fu invece di interesse e di simpatia per questo gruppo nascente di evangelici. Probabilmente i più radicali vedevano in loro un possibile alleato che sfidava il clero nel campo conside­rato loro monopollo: la religione. Per i più moderati l'appoggio ai protestanti era un dovere democratico e di civiltà, occorreva garantire i diritti che lo Stato riconosceva ai cittadini. Anche alcuni cattolici erano di questo parere. Possiamo dire che la persecuzione più virulenta proveniva dal clero più integralista timoroso di perdere la loro ascendenza sul popolo.

In genere dunque l'ambiente era molto ostile. Il piccolo gruppo di protestanti era visto come un corpo estraneo per i più, una minaccia alla stabilità sociale da parte dei più fanatici fra i cattolici, o come un elemento estraneo ma da considerare con simpatia o semplicemente con rispetto.

Negli anni successivi il gruppo continua a crescere, ci sono almeno altri 8 battesimi celebrati nel fiume Basento. C'è un tentativo di espellere il Piccinni dalla città, dice il Taylor in una relazione alla Missione Battista di Richmond:

«A Miglionico sono stati compiuti tutti gli sforzi possibili - addirittura il Sindaco, che appartiene alla famiglia dell'arciprete locale ha preso parte - per espellere il nostro giovane evangelista dal luogo. Ma egli resiste ogni cosa, essendo molto determinato nella causa del Vangelo, e il Signore lo fa prosperare. Alcune lettere diffamatorie sono state recapitate, quasi sicuramente false, firmate ed anonime contenenti ingenue e velenose afferma­zione contro il Vangelo, ma sono vani tali sforzi.»

Nel mese di marzo del 1896 un predicatore quaresimalista scrisse al Piccinni, chiedendo di avere un colloquio con lui. L'incontro avvenne qualche settimana dopo e ci fu una pacata esposizione dei propri punti di vista senza bollori da ambedue le parti, prova che la convivenza fosse allora possibile. Furono segnalati al Testimonio altri 3 battesimi quell'anno. La piccola chiesa si consolidava, il gruppo era composto da una cinquantina di adulti battezzati, la scuola domenicale veniva seguita da cento bambini. Attorno al nucleo di Miglionico cominciarono a sorgere altre piccole comunità e gruppi, i più promettenti erano quello di Matera e quello di Grottole.

Fra il 1900 e il 1903 vengono segnalati altri 11 battesimi nel tempio o nei fiumi Basento e Bradano. Le attività della chiesa presentavano questo quadro: due culti la domenica, la mattina di edificazione, la sera di evangelizzazione; giovedi sera riunione di evangelizzazione (studio biblico e conferenze del Piccinni); sabato sera riunione della scuola domenicale; la chiesa gestiva una "cucina economica" per i lavoratori che si recavano ai campi la mattina e ritornavano in città la sera, e per i poveri della città.

In questa attività si era distinta la signora Piccinni che morì nel 1900. Nella sua relazione alla Missione Battista di Richmond diceva il Taylor quell'anno:

«Uno dei nostri evangelisti perse la moglie. In questo caso lutto e simpatia si estese oltre il cerchio evangelico. Questo si fece sentire quando la signora Piccinni fu colpita all'improvviso, perché sebbene da pochi anni in Miglionico dove era giunta per sposare il Piccinni dalla sua natia Firenze, aveva conquistato tutti con il suo carattere riservato e domestico, anche i romanisti piansero la sua scomparsa.»

Nel 1902 il Piccinni iniziò un altro tipo di attività sociale, diciamo di avanguardia in quel tempo che venne così segnalata dal Taylor nella sua relazione annuale alla Missione:

«La Chiesa di Miglionico gestisce un deposito di grano, che a condizione favorevoli è venduto ai fratelli poveri per seminare o per cibo. Quando fu stabilito nel Comune un comitato per l'aiuto ai poveri il nostro evangelista è stato nominato il suo presidente, malgrado in esso ci fossero alcuni ecclesia­stici e alti ufficiali civili.»

Nel mese di marzo 1903 il Piccinni invitò il pastore "gari­baldino" Stagnitta a tenere due conferenze a Miglionico. Il Piccinni si era sposato con la sig.na Pasqualina Musillo quell'anno. Due volte al mese il Piccinni si recava a Matera per curare il gruppo nascente. Decisiva per il consolidamento del gruppo di Matera fu la conversione di Luigi Loperfido, scultore, autodidatta, discepolo di Tolstoj, socialista, sindacalista, organizzatore dei contadini nel materano, avvenuta nel 1904. Un gruppo di una trentina di contadini lo seguì nella sua scelta costituendo insieme al gruppo creato dal Piccinni il nucleo originario della Chiesa Battista di Matera. Venne anche organiz­zato il gruppo di Grottole che in seguito, a causa dell'emigra­zione in America si disperse. Complessivamente il Piccinni bat­tezzò nel Basento nel 1904 27 persone: il Loperfido insieme ad altri 22 materani e 4 persone di Miglionico. Il Taylor raccontava così l'avvenimento che segnava la nascita della chiesa di Matera:

«Un altro progresso è stato compiuto dal signor Piccinni di Miglionico, che dopo aver iniziato a visitare la vicina città dì Matera da due o tre anni, battezzò lì 27 persone formando una nuova chiesa e un nuovo centro di influen­za. Questa nuovo centro missionario sarà seguito da lui stesso e da uno dei neo battezzati, un uomo di molta influenza (Loperfido), specialmente fra i contadini che lavorano nei campi e alloggiano in città. Lì, come a Miglionico un deposito di grano è tenuto per essere venduto a prezzi giusti ai fratelli, che altrimenti sarebbero nelle mani di proprietari ostili.»

Nel 1905 si celebrarono 4 battesimi nel Bradano; abbiamo un'indicazione della professione dei catecumeni: un muratore di 67 anni, un orefice di 57, un proprietario di 28, un giardiniere di 50. Il Piccinni organizzava riunioni regolari a Matera, dove si era costituita la nuova chiesa, affidata alla guida di Loper­fido.

Il Piccinni fondò nel 1907 una cooperativa di consumo. La popolazione del paese era stata quasi dimezzata dall'emigrazione, la chiesa era però "sempre affollata". Il Piccinni descriveva così lo scopo di questa nuova attività sociale in una corrispon­denza ad un amico americano: «Per venire in aiuto dei contadini e liberarli dagli ingordi speculatori, abbiamo fondato una cooperativa di consumo che va avanti molto bene... tra i clienti vi sono persino dei preti».

La chiesa continuava il suo consolidamento. Nel 1907 abbiamo notizia di 7 battesimi celebrati 3 in chiesa e 4 nel Bradano. I battesimi segnalati nel 1910 sono 3. Veniamo a sapere di un tale Nicola Nota, ex prete di Accettura, convertito all'Evangelo ed emigrato negli USA, che ora è ritornato sposato al paese natale, e ha preso contatto con Piccinni. Vorrebbe iniziare nella cittadina un'attività evangelistica. Fra il 1911 e il 1912 sono segna­lati 12 battesimi. Muore in Agosto del 1915 Elvira Piccinni, figlia del pastore locale. Si celebrarono durante quell'anno 11 battesimi.

Il fratello Piccinni propose la creazione di un cinematogra­fo ambulante con lo scopo di educare e moralizzare il popolo, attraverso delle proiezioni di opere adeguate, al 1° Convegno distrettuale di Puglia e Basilicata, celebrato a Matera dal 19 al 20 di gennaio 1916. L'iniziativa risultò troppo costosa e nel 3° Convegno celebrato a Gravina il 26 e il 27 di ottobre 1916 venne lasciato il progetto alla libera iniziativa del Piccinni.

Nell'agosto 1919, ci informa il Palminota:

« per un atto inconsulto di debolezza del pastore, non bene definito nelle sue cause remote, questi fu dalla Missione esonerato dalla sua opera e sostituito da un altro pastore, Giovanni Berlo. Si creò così nella chiesa una scissione netta e profonda tra due gruppi in lotta tra loro: l'uno, quello ufficiale, che seguiva le adunanze regolari tenute dal pastore Berio nel tempio della Missione, e l'altro, quello dissenziente, che continuava a riu­nirsi in casa del Piccinni».

Questa incrinatura portò ad una divisione della comunità:

«L'allora segretario dell'Opera Battista, Past. Ludovico Paschetto, mandato a Miglionico dal Comitato Direttivo a studiare de visu la situazione, ciò che fece nel marzo 1920, cosi riferisce al C.D. nell'aprile seguente: "La chiesa già composta di un centinaio di membri, è ora ridotta ad una trentina. L'altro gruppo è perlomeno altrettanto numeroso e si raduna regolarmente intorno al Piccini, la cui posizione nel paese non sembra scossa".

La chiesa attraversò un periodo difficile per due anni a causa di queste discordie interne. Il pastore Berio decise di lasciare Miglionico. In una lettera la chiesa chiedeva all'Opera di inviare un pastore in loco e di acquistare una palazzina come casa pastorale. La chiesa era curata da Liutprando Saccomani, e accennava a riprendersi lentamente. La situazione rimase fluida fino alla fine del 1922. La chiesa fu curata da Loperfido di Matera. Quell'anno si celebrò un battesimo nel Bradano. Dopo la morte del Piccinni la chiesa cominciò una nuova fase. L'Opera destinò a Miglionico il pastore Ernesto Ferraroni, e la situazio­ne cominciò a normalizzarsi.

2. Una Difficile Sopravvivenza in mezzo alle Avversità: 1923-1954.

Per il 1923 vengono segnalati un matrimonio, un funerale e 5 battesimi. L'edificio di culto si è molto deteriorato e i restau­ri richiedono un forte investimento. A settembre del 1924 si celebra un incontro con i fratelli di Matera dove si tengono 5 battesimi (4 di Matera e 1 di Miglionico) nella chiesa di Miglionico. Il pastore Ferraroni, dopo il distacco dall'Opera da parte di Loperfido, fu ad abitare a Matera. Dal 17 al 23 novembre 1925 si tengono otto adunanze di risveglio guidate dal pastore Besesti , 450 persone in media seguirono queste adunanze. Questo fatto faceva ben sperare in una ripresa della comunità.

Nel 1929 fu nominato pastore della chiesa Bruno Saccomani che riorganizzò il quadro delle attività comunitarie. Esse erano così composte: Scuola domenicale e culto di edificazione si tengono la mattina della domenica; la domenica sera si svolge una riunione evangelistica; il martedì sera c'è l'incontro del gruppo delle donne; giovedì sera si tiene lo studio biblico; il sabato si svolgono la riunione dei catecumeni e le prove di canto.

Nel 1930 il Saccomani organizzò una serie di riunioni spe­ciali a febbraio. Il pastore locale visitò Castelluccio inferiore, dove c'era un gruppo di credenti che aveva aperto una sotto­scrizione per la costruzione di una chiesa. Organizzò altre riu­nioni speciali durante la settimana santa. Si celebrarono 10 battesimi in giugno:

«II nostro caro fratello Tubito Giuseppe, comandante il locale presidio della MVSN curò l'ordine, evitando che alcuni facinorosi mettessero in atto la minaccia di turbare la nostra funzione». Nell'aria si respira la situazione cambiata dovuto all'avvento del fascismo.

La politica del regime fascista verso le chiese evangeliche dipendeva da due elementi: da una parte dalle pressioni cattoliche di restringere o eliminare la libertà religiosa degli evangelici, o almeno di non tollerare l'evangelizzazione (loro la chiamavano proselitismo); dall'altra dal controllo poliziesco. In realtà la politica verso gli evangelici era decisa dal capo della polizia Bocchini, anche se Mussolini si riservava una stretta vigilanza. La caratteristica dominante era «diffidenza e sorveglianza» perché ritenuti potenziali nemici del regime. La libertà di culto non era messa in discussione, ma i protestanti venivano segnalati ai prefetti, cui spettava la tutela dell'esercizio della libertà di culto. Dunque essa veniva a dipendere dalle situazioni locali, dalle pressioni cui sarebbero stati sottoposti i prefetti (e dai loro orientamenti personali).

Nel caso che ci occupa, una cittadina dell'entroterra come Miglionico, la piccola chiesa battista era esposta da una parte all'arbitrio delle autorità locali fasciste e agli elementi più intransigenti e violenti, dall'altra alle pressioni cattoliche per tenere in silenzio la comunità.

La politica fascista verso le chiese evangeliche negli anni 30 accentuò le caratteristiche già delineate per gli anni 20, con l'aggiunta della legislazione sui culti ammessi: pressione e vigilanza, restrizione alla libertà di culto e scarse garanzie di vedere rispettato il proprio diritto a svolgere le proprie attività religiose. La condizione di minoranza religiosa esposta all'arbitrio delle autorità rendeva difficile la vita degli evangelici di Miglionico.

In aprile del 1931 Saccomani organizzò 15 sere di conferenze in risposta ad un quaresimalista che fra l'altro citava Giovanni 1:20 a sostegno della confessione. Gli evangelici a Miglionico erano oltre 120 divisi in 34 famiglie. Fra il 1932 e il 1934 le molte attività della chiesa provocarono una dura reazione cattolica che si adopera presso le autorità fasciste per limitare o addirittura impedire la "propaganda anti-cattolica" dei prote­stanti di Miglionico. Saccomani lasciò Miglionico per lavorare con la Missione di La Spezia. Tutta la chiesa chiese un pastore residente tramite il diacono Clementelli. Ferraroni da Matera riprese il suo ministero a Miglionico. Quell'anno la cittadina a causa del raccolto scarso si trovava in serie difficoltà, questo si ripercuoteva sulla piccola chiesa battista. Si parla spesso degli avversari clericali nella corrispondenza di quel periodo con l'Opera. Il pastore di Matera Ferraroni, non riceveva l'autorizzazione ministeriale per curare anche Miglionico.

Nel 1934 le autorità fasciste chiusero de facto la chiesa senza avere un decreto ufficiale, chiarisce Palminota nell'articolo più volte citato:

«Le autorità poliziesche negarono verso il 1934 (spinte dagli avversari clericali) il riconoscimento ai pastori di Matera per Miglionico con la proi­bizione a quegli evangelici di riunirsi a testimoniare il Vangelo. Motivo? Poche persone... Non ci fu invero nessun decreto ministeriale per la chiusura del tempio; ma praticamente esso rimase chiuso, perché la polizia locale vigilava a che il pastore di Matera non vi si recasse a tenere i culti di evangelizzazione o compier atti di ministero. Naturalmente la vita della comunità non cessò per questo, perché il Conduttore ed i fratelli trovavano sempre il modo di alimentare la fede nelle anime e celebrare, sia pure in tono minore o di ripiego, quegli atti liturgici (funerali, matrimoni, presentazio­ni, ecc.) che si rendevano necessari».

Fra il 1934 e il 1937 si moltiplicarono le azioni arbitrarie di ostacolo al normale svolgimento delle attività ecclesiastiche della comunità. Il Ferraroni informava all'Opera che: «morto un diacono più che ottantenne, Domenico Clementelli, in novembre i funerali furono fissati per le ore 10 del 10 novembre». La questura di Matera però informava i Carabinieri di Miglionico che il pastore Ferraroni, al suo arrivo a Miglionico fosse invitato a entrare nella caserma: «dove gli porse comunicato dal comandante che se avesse parlato sarebbe stato immediatamente arrestato.» Il pastore dovette seguire il feretro come "un semplice amico". Puntualmente informa il Ferraroni delle difficoltà che gli veni­vano poste e che non riusciva ad avere l'autorizzazione ministe­riale per esercitare il suo ministero a Miglionico, per cui doveva limitare le sue attività alle visite alle famiglie celebrando gli atti liturgici nella semi-clandestinità delle case private. Nel 1939 la comunità fu curata in questa forma precaria dal pastore di Altamura Veneziano. Nel 1940 il ministro fu il pastore Nesterini di Altamura. Egli riuscì a portare avanti alcune attività liturgiche col preavviso alle autorità.

Nel 1941 il diacono della chiesa Giuseppe Clementelli compilò il primo elenco dei battezzati appartenenti ancora alla chiesa e presenti a Miglionico. Risultavano 34 adulti battezzati membri di chiesa: 17 sono i maschi di professione: Agricoltori proprietari 9; Contadino 1; Negozianti 3; Calzolaio 1; Ebanista 1; Beccaio 1; le 17 donne risultano tutte casalinghe.

Nel 1943 la riapertura del tempio è autorizzata dal Comando Alleato di Bari a richiesta del Nesterini:

«Appena finita la guerra, con la venuta degli Alleati, il pastore Nesterini di Altamura ottenne il 1° novembre 1943 che il tempio fosse riaperto a tutte le manifestazioni religiose. E' difatti di quel giorno l'ordine al Podestà di Miglionico, firmato dal Governo Alleato Militare di occupazione, che "la chiesa battista di Miglionico sia riaperta per i culti e tutte le attività normali ecclesiastiche".»

Fra il 1945 e il 1948 la chiesa fu curata dal pastore Liutprando Saccomani da Matera. Invece, fra 11 1948 e il 1951 fu curata da elementi locali, specialmente il fratello Nicoletti, sotto le direttive del pastore Saccomani, allora pastore di Altamura. Nel 1951 si procede ad un nuovo restauro della chiesa. Il pastore Vizziello inizia il suo ministero a Matera e Miglionico. Nel 1951 si tenta, da parte delle autorità ecclesiastiche di Miglionico la chiusura della chiesa battista. Dal carteggio intercorso fra l'UCEBI e il Ministero degli Interni fra il 1951 e il 1952 si evince il paradosso crudele dell'applicazione della Legge fascista sui culti ammessi agli evangelici, malgrado la Costituzione del 1948 riconoscesse il diritto alla libertà reli­giosa e l'uguaglianza fra le diverse confessioni religiose in Italia. Il cavillo legale utilizzato tempio di Miglionico era una squisita limitazione fascista del diritto alla libertà religiosa: ogni nuovo tempio evangelico necessitava di un'Autorizzazione dell'autorità per poter essere aperto alle attività di culto. Lo si voleva applicare alla comunità di Miglionico fondata nel 1895 con la scusa che le autorità fasciste lo avevano chiuso nel 1934 per "mancanza di fedeli", quando c'erano all'epoca almeno 34 adulti battezzati iscritti ai registri. Dice il Palminota:

«Però, partiti gli Alleati, si tentò da parte avversaria di chiudere nuovamente il tempio perché, così si affermava, essendo stato chiuso per tanti anni per mancanza di fedeli, la riapertura era da considerarsi in realtà come una apertura "ex novo" e perciò necessitava di autorizzazione. Cavilli come si vede, ma la verità venne presto a galla e nel 1952 fu ufficialmente riconosciuto il buon diritto degli evangelici di Miglionico.»

Il pastore Vizziello di Matera, responsabile anche di Miglionico, scrisse spesso all'Opera di Roma per comunicare tutti gli ostacoli che le autorità prefettizie di Matera e i carabinieri di Miglionico ponevano al normale svolgimento delle attività della chiesa. Il pastore Ronchi denunciò in vari articoli nei giornali evangelici nazionali ed esteri il "grave caso di persecuzione religiosa" che subivano i battisti di Miglionico. Finalmente, fu la magistratura ordinarla a dare ragione all'UCEBI e venne ripri­stinato il diritto alla libertà religiosa contro l'arbitrio poliziesco dell'allora ministro degli Interni, Scelba, d'infausta memoria per gli evangelici italiani.

3. Resistenza e Attesa: 1954 ad oggi

Nel 1954 il pastore Perna inizia il suo ministero a Miglionico. Ci sono nell'anno 13 battesimi e si procede ad un nuovo restauro interno del tempio. Con il pastore Perna la chiesa trova un nuovo slancio evangelisitico. Si procede alla riorganizzazione di tutte le attività della chiesa. Le vicende riguardanti la chiusura del tempio provocano nella comunità il desiderio di "ordinare" e ricostruire la propria storia. Si compila un registro completo dei membri di chiesa fondato sui viventi battezzati dai precedenti pastori. Risultano 45 i membri viventi battezzati fino al 1953 (Registro nn. d'ordine 1 a 45). Questo Registro annota altre 70 entrate per battesimo fra il 1954 e la Pentecoste 1970. Perna fu sostituito come pastore della comunità da Nicola Lella nel 1957. Il pastore della comunità dal 1960 fu Benito Marzano che cura la comunità da Matera. Fra il 1967 e il 1972 il pastore della comunità fu di nuovo Pasquale Perna.

Il problema per questo periodo di crescita modesta ma continuata fu l'emigrazione massiccia verso il Nord e l'Estero per gli stessi motivi che in tutto il Meridione provocavano un esodo quasi di massa: le precarie condizioni economiche, la mancanza di lavoro, la pressione per migliorare le proprie condizioni di vita. Nel Registro citato abbonda l'annotazione emigrato, trasfe­rito con la famiglia a Milano, Vercelli, Svizzera, Torino. Questo impedì che la comunità giungesse ad avere un peso maggiore e una presenza più cospicua nella città. Nel 1972 il pastore Perna s'impegna in un lavoro evangelistico a Salerno appoggiato dalla comunità di Miglionico. Il quadro delle attività per questo periodo è identico a quello delle altre comunità battiste: c'è uno studio biblico settimanale, due culti domenicali, la riunione settimanale dell'Unione Femminile, una Scuola Domenicale frequentata da 30 bambini e ragazzi, c'è un gruppo di giovani con delle attività specifiche.

La chiesa sarà curata fino agli anni 80 dai pastori di Matera e dall'Associazione Regionale delle chiese battiste di Puglia e Basilicata. Nel 1980 il terremoto che devastò l'Irpinia danneggiò gravemente il locale di culto che venne dichiarato inagibile. La chiesa si incontrava in locali ceduti dal Comune di Miglionico dopo insistenti richieste da parte della comunità. Nel 1984 iniziarono i lavori di restauro. La comunità tutta si era mobilitata per ottenere i finanziamenti necessari per il restauro: 77 milioni di Lire, specialmente il presidente del consiglio di chiesa, Antonio Guidotti insieme al pastore Marzano. La comunità si trovava in una fase di stasi: la frequenza ai culti era intorno alle 25-30 persone, la scuola domenicale era frequentata da 15 bambini. Si avvertiva la carenza di monitori e di quadri capaci di gestire in loco le attività comunitarie.

Nel 1985 la situazione mutò dovuto alla presenza a Miglionico del nuovo pastore Claudio Musto. Con lui iniziò un periodo di crescita e di inserimento incisivo della comunità nel tessuto cittadino. Il tessuto umano della comunità venne ricostituito con pazienza attraverso un programma di visite a tutti gli evangelici per la ripresa della comunità. Il pastore Musto privilegiò la formazione dei quadri, lo studio biblico e l'inserimento della comunità affianco a chi si occupava dei problemi sociali e poli­tici della città. Come risultato di questa impostazione la chiesa crebbe consistentemente, fu costituito un gruppo giovanile al cui interno nascerà un gruppo musicale e una filodrammatica per l'animazione comunitaria. La scuola domenicale venne ripristinata, si costituirono tre classi curate da un gruppo di monitrici preparate dal pastore. La chiesa organizzò un numero importante di conferenze, concerti, incontri, seminari nei quali si confrontava con la città, iniziò una serie di attività a carattere ecumenico, collaborò e partecipò ad alcune marce per la pace e contro la militarizzazione della Puglia e della Basilicata, contro il progetto del poligono di tiro nell'Alta Murgia, e contro la nuclearizzazione del porto di Taranto. II pastore Musto riuscì a comunicare un nuovo entusiasmo alla comunità e la guidò in un periodo di crescita e di maturazione della propria coscienza di minoranza protestante con un ruolo proprio da svolgere nella città di Miglionico.

L'esperienza fu di breve durata, nel 1990 il pastore Musto parti per la Svizzera. La chiesa sarà curata in questa fase degli anni 90 di nuovo dall'Associazione Regionale delle chiese battiste. Venne eletta anziana della chiesa una donna: Pierina Gianella. Dal 1995 la chiesa di Miglionico è curata dalla chiesa di Matera e la sua pastora Elizabeth Green, con la collaborazione della pastora Mary Lu Moore di Policoro, ha dato un nuovo slancio in modo travagliato di riprendere il lavoro del culti e delle conferenze dall'Italia e dall'estero, con la comunità nel flusso allargato della vita alla chiesa. Si cerca ecumenico e vengono organizzati periodiche con ospiti provenienti l'intento di inserire delle chiese evangeliche storiche italiane.

FONTI CONSULTATE

"II Testimonio" periodico dell'Unione delle Chiese Cristiane Evangeli che in Italia.

"Minutes" degli anni 1890-1920 del Foreign Mission Board, Richmond, Virginia, USA.

E. Palminota "Memoria Storica della Chiesa di Miglionico", 1955.

Giuseppe Clementelli: Elenco dei Membri della Chiesa Battista di Miglionico, 1941.

Registro del Membri della Chiesa Evangelica Battista di Miglionico, 1953-1972.

Lettere, Relazioni, Verbali delle Assemblee e dei Consigli di Chiesa, conservati nell'Archivio della Chiesa Battista di Miglionico dall'anno 1931 (con delle lacune) ad oggi.

Archivio di Stato di Matera: Fascicoli relativi alla Chiesa Battista di Miglionico.

Archivio dell'Unione delle Chiese Cristiane Evangeliche Battiste d'Italia.

 

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