L'organo barocco del 500 - Gli elementi decorativi
Indice |
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L'organo barocco del 500 |
Cenni storici |
Il restauro e lo strumento |
Gli elementi decorativi |
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GLI ELEMENTI DECORATIVI
Sac. Mario Spinello
SULLE TRACCE... Nomi e pregi.
L'occasione del restauro dell'organo della Chiesa Madre di Miglionico, - uno strumento musicale definito barocco del '500, - è utile per parlare brevemente, oltre che degli elementi fondamentali, anche della "veste" cioè di quell'insieme di elementi decorativi che fanno di una simile opera un vero e proprio oggetto d'arte.
L'opera infatti, inserita nella cornice della "cantoria" e della bussola dell'ingresso maggiore e della mostra delle canne, forma un insieme di altissime qualità, che attestano i livelli di cultura raggiunti nell'Università della Terra di Miglionico e della lavorazione del legno. Questa lavorazione, proprio nel settecento da forse i suoi risultati più spettacolari nella serie di organi e cantorie, che ancora sono presenti nelle Chiese e nei Conventi della nostra Regione, e, che purtroppo in gran parte sono trascurati e in pericolo di rovina totale (non ultima ragione lo scarso interesse dimostrato fino ad oggi dalla critica d'arte e per mancanza di proposte di finanziamenti), per queste esemplari testimonianze di una produzione che si continua a chiamare "minore".
L'attuale MOSTRA FOTOGRAFICA della RISTRUTTURAZIONE dell'ORGANO BAROCCO del '500 della CHIESA MADRE di MIGLIONICO visualizza come fu costruito nel 1749, all'epoca del radicale rifacimento della Chiesa cui in seguito al terremoto del 1741: si trattava di un'opera non meno doviziosa e ricca dell'attuale.
Dai documenti dell'Archivio Parr/le: passim : la cantoria poggiava su quattro mensoloni e, tra varie decorazioni "meccate", aveva panelli dipinti a "finto marmo", sui quali nel 1564 furono posti i 18 dipinti su tavola di Cima da Conegliano, acquistati a Leipzig dal principe Vincenzo Gonzaga di Mantova, su richiesta del can.co Marcantonio Mazzone del Capitolo di Miglionico, umanista e musico, ospite del mecenatismo di quella corte principesca. A questo punto gioverà ricordare che il De Majo, nel catalogo dell'arrte organarla a Napoli dalle origini sec. XII al sec. XIX, compila una scheda che ha come oggetto (1) l'organo di S. Maria Maggiore a Miglionico, e lo fa risalire al suo trisavolo Antonio Di Majo, organaro in Napoli, che costruisce per "fuori Napoli", attribuendo alcune file di canne a secoli precedenti, ed il tutto viene datato al 1491. Poi della Famiglia organara Di Majo si perdono le tracce fino al musicista Giovanni Francesco Di Maio (Napoli 1732-1770) (2). Si trattava di un "positivo", con supporto al somiere e facciata delle canne molto ridotto, con disegni a larghi fiori sulle tavole della cassa(3) e con "sulla cimasa" un'artistica rappresentazione dell'Assunta, titolare della Chiesa. A questo punto entra in luce Don Marcantonio Mazzone di Miglionico (4), arciprete per brevissimo tempo; di questo Personaggio illustre si è parlato molto e le sue musiche ormai sono state ascoltate e pubblicate; vedi "Autori e musiche barocche in Lucania", come pure di M.A. Cancellaro: "D. Marcantonio Mazzone di Miglionico".
Insieme a lui, il fratello Girolamo(5) pure musico, operante a Ferrara e a Treviso, viene descritto come godente di ottimi rapporti con altri poeti ed artisti musici.
La Visita Pastorale di Mons. Giovanni Michele SARACENO, napoletano, arcivescovo di Matera e Acerenza, nel 1544, nel verbale della S. Visita a Miglionico faceva annotare che "il 25 aprile, alle ore 23, giunto a Miglionico, dopo eseguiti i Vesperi in cantu et organo, S. Rev. ma il Sig. Arcivescovo convoca il Clero in "choro" per la mattina del 26 aprile, alle ore 8...e a parte lo cantor organista can.co D. Matteo de Nito".(6).
Vengono in questi ultimissimi tempi elaborati e promossi testi e composizioni di autori come il ROCCO RODIO, TRABACI, GESUALDO da Venosa (7) ecc. Mi piace citare a proposito il ven. Don Ciro Cisilino della Fondazione "G. Cini" di Venezia (8) e del M.o Pietro Andrisani da Montescaglioso, che opera a Napoli.... e giù nel tempo fino al M.o Francesco Stabile oriundo di Miglionico (sec. XIX) (9)... e famosi maestri concertatori di complessi bandistici, ancora in auge (10). In campo artigianale si sviluppano a Castellaneta i F.lli Rubino, dei quali la massima espressione, nel 18° sec, è il Rev.do Don Giuseppe Rubino (11).
In Lucania, nei conventi francescani, fioriscono frati artigiani intonatori d'organi e talvolta costruttori, nei secoli XVIII - XIX, sia per le loro comunità come pure per altre chiese.
A Miglionico operarono alla fine del sec. XIX il rev.do Don Paolo Padula meglio conosciuto come "il monaco di Montemurro", già frate riformato e poi passato al Clero locale, rimasto celebre "per essere provetto accordatore di organi di chiesa col taglio delle canne", -operazione oggi molto mal vista dai restauratori accordatori. Pure "Don Cannine Calabrese, detto il monaco di Grassano" (12) curava l'arte organaria e per intonare sceglieva, senza remore, "tagliare le canne". Egli nel 1926 operò a Miglionico sotto l'arciprete D. Michele De Ruggeri mentre sotto il celebre arciprete D. Pietrangelo Sivilia operò "il monaco di S. Mauro Forte"; in questo periodo si nota la valida opera del can.co D. Giuseppe Torraca, cantore e organista, il quale lasciò un'ampia descrizione storica tecnica dello strumento. Pure l'arciprete Garbellano don Giuseppe da Montescaglioso, ebbe a cuore lo strumento in predicato. Resta al rev.mo D. Donato Gallucci il compito di offrire le ultime cure, poi il lungo silenzio durato oltre mezzo secolo. Adesso lo strumento ha preso voce e offre particolare splendore alla Chiesa Madre di Miglionico: in festa.
NOTE
Romano Stefano - L'arte organarla a Napoli dalle origini al sec. XIX-Napoli-Società Editrice Napoletana - 1980.-
Giovanni Francesco Di Maio musicista(Napoli 1732-1770) - Allievo di Giambattista Martini, fu organista alla corte di Napoli. Si distinse quale fecondo e chiaro compositore di musiche chiesastiche e teatrali.
Di Majo Paolo - Pittore (morto a Napoli nel 1784) - allievo di F. Solimena, del quale copiò anche le opere; dipinse numerosi quadri e affreschi per chiese napoletane, per Montecassino, ripetendo in modo stanco i temi del Maestro.
Don Marcantonio Mazzone - (Miglionico 1556 - Venezia 1626) umanista e musico. - Allievo della scuola gregoriana dell'Abazia di Banzi e poi vari conservatori di Napoli e delle più celebri scuole d'Europa, compose musiche sacre e per teatri (P. Andrisani).
Girolamo Mazzone: vedi T. Ricciardi, op.c.
"Zelo religioso e attività pastorale di un vescovo pre-tridentino nella Diocesi di Acerenza - Matera" - M. Finamore - Tesi di Laurea - Bari 1980.
Rocco Rodio (Bari 1530 - Napoli 1615) musicista. Compose musica sacra, profana e strumentale; scrisse un trattato di contrappunto - regole di musica (1609)
D. Ciro Cisilino.
Francesco Stabile - musicista - nato a Miglionico li 28 agosto 1802 morto a Potenza l'11 agosto 1860. Scrisse "Florimo- Palmira - Braccio di Montone". Compose anche molte musiche sacre. - Fu legato da sincera amicizia a Vincenzo Bellini. (Tripepi - Curiosità storiche di Basilicata).
D. Giuseppe Rubino di Castellaneta - sec. XVIII: tutto da esplorare. Buone notizie offre il ch.mo prof. Celeghin nel catalogo degli organi antichi di Puglia.
G.Ventura - Un'esperienza nella storia dell'associazionismo in Basilicata" - Tesi di laurea- 1990.
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